martedì 2 ottobre 2012

"L'ombra del vento", Carlos Ruiz Zafon


Mi piace raccontarvi ogni volta come ho scelto di leggere un libro piuttosto che un altro. Di solito leggo ciò che mi ispira ma questa volta la “chiamata” non è arrivata troppo in fretta. Sono stata due giorni senza un libro sul comodino o nella borsa (cosa praticamente mai capitata prima, visto che di solito le mie “liste dei desideri” dei titoli sono pressoché infinite!). Invece, finito “Per grazia ricevuta”, ho avuto un blackout. Nessun libro mi catturava, nessuno mi sembrava quello giusto per tuffarmici. Allora sono ricorsa a quella famigerata lista dei “Cento libri imperdibili” che ogni tanto sbuca sui social network e tra i titoli non ancora letti mi è saltato agli occhi “L’ombra del vento”. È suonato finalmente il campanello dell’ispirazione, anche se non troppo convinto. Nel primo capitolo il giovane protagonista, Daniel Sempere, viene condotto dal padre in un luogo misterioso, una biblioteca in cui vengono conservati i libri caduti nell’oblio o andati perduti, il “Cimitero dei libri dimenticati”. Ecco, qui il campanello dell’ispirazione è diventato uno squillo di tromba: era il libro giusto. Pagina dopo pagina sono diventata prigioniera di una storia intricata, misteriosa e dolorosa. Daniel “adotta” uno dei libri dimenticati, “L’ombra del vento”. L’autore, Julian Carax, è stato ucciso in circostanze poco chiare e dopo la sua morte un uomo orribilmente sfregiato ha dato alle fiamme tutti i suoi romanzi. Daniel comincia ad indagare su Julian e la sua nebulosa vita, una ricerca che lo accompagnerà dall’infanzia all’età adulta, in un cammino di formazione che attraversa la bellezza e i misteri della Barcellona degli anni ’50. La vicenda in cui si imbatterà il ragazzo è inimmaginabile: una storia di amicizia viscerale, di rancore e di vendetta lunga una vita. Ma soprattutto Daniel scoprirà una storia d’amore impossibile che diventa ragione di vita e di morte.
 Uno splendido romanzo giallo che parla di libri e che arriva dritto al cuore (devo confessare che sul finale mi sono persino commossa!). Una lettura davvero piacevole e coinvolgente.

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