Margherita Hack, una delle scienziate più
“pop” e amate d’Italia, è mancata il 29 giugno di quest’anno. In vita, oltre a
essere stata una grande astrofisica, conosciuta anche all’estero come “La
Signora delle stelle”, si è sempre espressa su svariati temi, dalla politica
alla religione passando per l’etica, in particolare per quanto concerne il
rapporto che esse hanno con la scienza. In questo libro-intervista essa si
esprime proprio su questi temi: la sua idea di religiosità (essa si definì
sempre “atea e laica”, atea in quanto non credeva in dio, laica perché non
tentò mai di imporre il proprio punto di vista e rispettò sempre tutte le
confessioni, punti di vista e credenze) e i contrasti che i credo religiosi
hanno instaurato nei secoli con la scienza, l’etica laica che dovrebbe
governare lo sviluppo teorico e tecnologico, il ruolo della politica nello
sviluppo di una cultura scientifica che purtroppo in Italia è ancora molto
arretrata, il ruolo della donna nel campo scientifico e le possibili soluzioni
al problema delle università, ma non solo. Lo sport, il matrimonio, il
vegetarianismo, internet e i nuovi social media. Sono pochi gli argomenti su
cui la Hack non avesse un’opinione e questo libricino resterà uno dei suoi
tanti testamenti morali ed ideologici.
Come donna e scienziata, come “cervello in
fuga” da un sistema universitario ormai ridotto in macerie da numerose riforme
politiche del tutto catastrofiche (e che a Hack descrive senza troppi giri di
parole), non potevo che adorare questo scritto. Una grande collezione di perle
di saggezza di una grande donna, cittadina e scienziata, che purtroppo con la
sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nella nostra società, soprattutto
per la sua immensa capacità di spiegare con parole semplici, e quindi far
capire anche a noi profani, le complicatissime leggi che regolano l’universo e
le sue adorate stelle.
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