«Leggete tutto di Alice Munro, ma per cominciare leggete “Chi ti credi
di essere?”. Sí, cominciate da quello» consiglia il buon Jonathan Franzen.
E io i buoni consigli li ascolto eccome. Da parecchio tempo dovevo supplire alla mia grave mancanza, non aver mai letto nulla di Alice Munro. Dopo esser stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura 2013, da mancanza la mia è diventata una gravissima colpa, a cui dovevo assolutamente rimediare. Dopo aver letto questa frase di Franzen la scelta è stata obbligata.
“Chi ti credi di essere?” è un romanzo costituito da dieci racconti
che hanno per protagoniste due donne apparentemente antitetiche: Flo e Rose.
Flo è volgare, a tratti crudele, rozza, eppure ha un cuore d’oro e una generosità fuori dal normale. Rose è la sua
figliastra e tenta disperatamente di essere il suo esatto contrario: ogni occasione per contraddire Flo, per farla sentire inadeguata, diventa ragione di vita. I racconti
compongono una sorta di romanzo di formazione, lungo quarant’anni, seguendo le fila della vita di
Rose. Essendo racconti, le storie narrate sono meri flash, brevi ma significativi estratti della sua esistenza. Prima ragazzina nel paesino canadese di West Hanratty, rozzo, crudele e
volgare proprio come Flo, dove Rose cresce vittima della povertà e del rapporto di amore e odio
con la matrigna, che le vede entrambe impegnate in una guerra senza esclusione di colpi per
guadagnarsi i favori del padre/marito morente. Rose vive un’adolescenza in fuga
dal suo squallido mondo: attraverso lo studio, i romanzi, il sogno di diventare
attrice, tenta di prendere le distanze dalle sue origini. Con i suoi sforzi riesce ad ottenere una borsa di studio per l’università e così a fuggire lontano dalla provincia
ignorante per approdare in città, in un mondo dove i suoi racconti su West Hanratty vengono scambiati per macabre e surreali favole. Ma anche lontano chilometri dal mondo in cui è cresciuta, la domanda che
spesso Flo le ha posto con disprezzo “Chi ti credi di essere?”, la perseguita
come un anatema. Cosa è davvero Rose? Cosa vuole diventare? In una ricerca
continua di se stessa, la ragazzina diventa donna ma continua a fuggire per un
Canada perennemente innevato, con lo scopo di scappare dai demoni che ha dentro di sé. Ad ogni problema, ad ogni complicazione il fragile io
di Rose si incrina. Sempre in ansia a causa dei giudizi altrui, si dà alla fuga non appena
qualcosa rischia di ferirla. Finché non sarà costretta a
tornare a West Hanratty, per capire che in fondo quello è il mondo di cui fa davvero parte.
Un grandissimo romanzo, una narrazione straordinaria e un Canada come non lo immaginavo. Ora posso assolutamente capire l'Accademia Svedese e la sua scelta. Alice Munro sa descrivere una serie di personaggi davvero unici: uomini e donne colti nei loro momenti più bui, sono creature inermi e impotenti di fronte alla loro fragilità e ai loro difetti. Una scrittrice davvero strepitosa, che nel brevissimo spazio di un racconto riesce a dipingere con delicatezza e precisione un'intera esistenza.
A dire la verità avevo proprio intenzione di leggere qualcosa della Munro, incuriosita dall'assegnazione del Nobel. Fortunatamente avevo in casa un estratto dei racconti (tratti da "Amico, nemico, amante") e non mi è piaciuto molto. Forse le darò un'altra opportunità in futuro, magari partendo da questo volume che hai letto tu :)
RispondiEliminaNon ho letto "Amico, nemico, amante" ma "Chi ti credi di essere?" mi è davvero piaciuto molto. Quando lo leggerai fammi poi sapere cosa ne pensi! Spero di non darti un consiglio sbagliato! :)
EliminaCiao cara, ti ho assegnato un premio, passa sul mio blog per vedere di che si tratta :)
RispondiEliminap.s.: anch'io ho comprato questo libro ed è in attesa di esser letto!
Grazie!! Ho visto solo ora ma ti ringrazio moltissimo! Sono sempre felice quando qualcuno si affeziona a questo piccolo blog! :)
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