Longbourn si sveglia prima dell’alba, al canto dei galli, e subito cominciano le frenetiche faccende per portare alla vita la casa della famiglia Bennett. Sarah, strofinando nell’acqua gelata le sottovesti inzaccherate di fango di Elizabeth Bennett, pensa che se la sua giovane padrona e le sue sorelle dovessero anche solo una volta occuparsi del proprio bucato, forse sarebbero più attente durante le loro passeggiate. Avete letto bene: Longbourn ed Elisabeth Bennett. Stiamo parlando di “Orgoglio e Pregiudizio” ma leggendo questo piacevole romanzo di Jo Backer non aspettatevi molte crinoline, nastri e the delle cinque, ma piuttosto torte che attendono di essere infornate, panni da lavare e pavimenti da spazzare. Siamo a casa Bennett, i Bingley sono appena arrivati a Netherfield Park, la milizia si sta accampando a Meryton, e le vicende delle sorelle più famose della letteratura inglese ci vengono raccontate dal punto di vista di coloro che in “Orgoglio e Pregiudizio” rimangono nell’ombra: la servitù. Sarah è la protagonista: ha vent’anni e, seppur Longbourn sia l’unico mondo che abbia mai conosciuto, sente che suoi piccoli confini la stanno soffocando. La sua vita, scandita dai ritmi delle faccende domestiche, viene sconvolta dall’arrivo del misterioso James Smith, assunto come cocchiere e domestico dai Bennett, che legge libri di filosofia e nasconde una borsa di conchiglie. Dapprima piena di speranze e di aspettative, il giovane è infatti il primo uomo, oltre a Mr Bennett e a un vecchio servitore, a fare parte della sua vita, Sarah ben presto si ritrova a detestare James e la sua alterigia. Fin dall’inizio è chiaro che la storia di James e Sarah, nonostante l’escalation di incomprensioni, l’orgoglio e il pregiudizio, sia destinata a seguire il destino di quella che sta sviluppandosi al piano superiore, tra Elizabeth Bennett e Mr Darcy. Ma purtroppo il percorso che porta alla felicità è costellato di ben altri ostacoli per coloro che provengono dalle fasce più povere della popolazione e James e Sarah dovranno lottare duramente per vedere il loro amore trionfare.
“Longbourn House” è un romanzo piacevole e senza particolare infamia né lode. La vita quotidiana della servitù in una casa di inizio Ottocento, di medie dimensioni e di limitati mezzi economici è descritta in modo molto veritiero, ed inoltre viene approfondito il contesto storico in cui si svolgono le vicende, del tutto assente nell'opera originale (oltre alle idilliache campagne inglesi c'è un'Europa flagellata dalle guerre e dal bonapartismo). Le storie della governante, Mrs Hill, di suo marito e della piccola Polly si intrecciano con le avventure di Sarah e James rendendo vivido e a tratti struggente il racconto. A non uscirne benissimo invece sono i personaggi principali di “Orgoglio e Pregiudizio”. Le sorelle Bennett sono oziose e frivole e, per quanto gentili con Sarah, sono spesso dipinte dalla loro cameriera come viziate ed egoiste. Mr Darcy viene affrontato direttamente dalla giovane solo una volta e l’impressione è che il pregiudizio di Elizabeth non fosse poi tanto infondato. Ma anche se avete amato molto il tagliente e sagace Mr Bennett dovrete subire una bella doccia fredda. Questo è un romanzo che può piacere sia ai fans di “Orgoglio e Pregiudizio” (è sempre bello tornare nei luoghi amati) ma che non è indirizzato esclusivamente a coloro che hanno letto il celeberrimo romanzo di Jane Austen. Le due opere infatti si integrano e procedono perfettamente in parallelo, e Polly, Sarah e Mrs Hill raccolgono le confidenze dei padroni, origliano le loro conversazioni, sono sempre presenti, seppur nell’ombra, ad ogni evento importante della famiglia Bennett, che ci viene quindi narrato da un punto di vista del tutto inedito.
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