sabato 18 febbraio 2012

“Libero chi legge”, Fernanda Pivano




In questo periodo purtroppo non sempre trovo il tempo per leggere e godermi un buon libro. A causa del lavoro e dei vari impegni spesso non riesco a dedicarmi alla mia vera passione. Per questo ho scelto un libro che è un concentrato di storie, quasi una bibbia della letteratura americana. Fernanda Pivano è stata una delle più grandi giornaliste, letterate e critiche italiane. Fin da ragazza, nel periodo fascista e sotto la guida di Cesare Pavese (suo professore prima al liceo D’Azeglio di Torino e poi alla facoltà di Lettere), comincia a tradurre dall’inglese grandi opere della letteratura americana. La sua primissima traduzione è proprio Pavese a commissionarla: nel 1943 pubblica la prima versione italiana di una selezione di poesie dell’“Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters. 
“Libero chi legge” è una sorta di memoriale di grandi libri che hanno segnato la vita della Pivano e che diventano pretesto per raccontarci curiosità, pettegolezzi, grandi avventure sia degli autori della grande letteratura U.S.A. sia dell’autrice stessa. Il pretesto letterario è il discorso di Franklin Delano Roosevelt sulle quattro libertà (1941), la base del sogno americano e della sua letteratura, particolarmente caro a Fernanda Pivano. I libri che si susseguono sono presentati non in uno sterile ordine cronologico ma sulla base delle libertà: dalla morale, sessuale, di parola e dalla violenza. Il lettore è guidato con mano sicura tra i grandi innovatori della letteratura americana, coloro che l’hanno creata, emancipandosi dallo stile europeo e anglosassone che fino ad allora l’aveva influenzata: la beat generation capitanata da Jack Kerouac, l’immancabile Hemingway (grande amico della Pivano, che per la traduzione di “Addio alle armi” è stata addirittura arrestata), Scott Fitzgerald, Gertrude Stein con Alice B. Toklas, Saul Bellow, Henry Miller, Truman Capote, un salto nel passato con Melville, James Fenimore Cooper, Edgar Allan Poe  per poi giungere fino ai più giovani Paul Auster, David Foster Wallace e Jonathan Safran Foer. È una carrellata su 150 anni di grande letteratura raccontata da una dei suoi grandi protagonisti. La passione dell’autrice è trascinante e il suo sguardo critico e la sua formidabili cultura ed intelligenza offrono una serie infinita di aneddoti spassosi e interessanti, una fantastica lista di ottimi libri che viene voglia di leggere e, soprattutto, una chiave di lettura acuta e stimolante per ogni opera presentata. Per gli amanti della letteratura americana e in generale della lettura è un’opera davvero imperdibile. Ve lo consiglio caldamente.

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