Altro regalo molto gradito (la mia fama di lettrice incallita mi precede e
alla mia partenza molti mi hanno rifornita di preziosissima materia prima per
affrontare, come si deve, il mio viaggio verso l’ignoto. In questo caso grazie
a Veronica e alla sua passione sfrenata per Pennac). Ho iniziato la saga dei
Malaussène e in due giorni ho divorato il “Paradiso degli orchi” (ora sono già
in dirittura d’arrivo de “La fata carabina”, preparatevi.). La trama è
apparentemente semplice, ma i protagonisti di questa serie di gialli dalle
venature noir non lo sono affatto. Siamo nella Parigi degli anni Ottanta e in
un frequentatissimo grande magazzino del centro un uomo, dall’aspetto tanto comune
da passare inosservato e dall’età indefinibile, viene chiamato insistentemente
dall’altoparlante. È il Signor Benjamin Malaussène, assunto dal grande
magazzino come “capro espiatorio”. È infatti lui che ad ogni reclamo della
clientela si presenta, prendendosi ogni colpa e reagendo con tanta mestizia e
disperazione alle lamentele da costringere, per buon cuore, i clienti a
ritirare le denunce. Ma Malaussène di strambo non ha solo il lavoro: è figlio
di una donna dai mille amori e dalle mille gravidanze, sempre in giro per il
mondo, padrone di Julius, un enorme cane epilettico e dall’odore repellente, e fratello
maggiore e tutore di una sfilza di ragazzi dal padre ignoto e dalle particolari
doti e attitudini: Louna aspetta un bambino dal suo grande amore ma questi la
vuole abbandonare per paura della paternità; Clara è un’appassionata fotografa
ed osservatrice del mondo, Thérèse, una cartomante e chiaroveggente dalle doti
fuori dal comune (anche se, come una novella Cassandra, difficilmente viene
creduta), Jérémy, poco avvezzo allo studio ma bravissimo con le scienze
applicate, ed infine il Piccolo, dagli occhiali cerchiati di rosa e che sogna Orchi
di Natale divoratori di bambini. Alla già complicata vita del Signor Malaussène
si unisce anche una serie di efferati omicidi che vanno in scena nel grande
magazzino: anziani avventori vengono fatti esplodere, senza lasciare indizi e
senza apparenti motivi, nel bel mezzo della folla intenta a fare acquisti. E
che capro espiatorio sarebbe Malaussène se non venisse immediatamente sospettato delle violente
dipartite? Solo grazie all’aiuto della sua prodigiosa famiglia e di una bella
giornalista misteriosa, zia Julia, Malaussène potrà aiutare la giustizia ad
incastrare il vero serial killer.
Pennac anche in questa saga si dimostra un narratore dalle doti
straordinarie, grazie alla sua ironia dissacrante e al ritmo frenetico (spesso
quasi confusionario) che imprime alle sue storie, sempre divertenti e mai
banali, tra colpi di scena, sarcasmo e un mistero oscuro da risolvere. Ideale
per le fredde giornate d’inverno, per perdersi in una Parigi fantasiosa e quasi
fiabesca.
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