Arthur Dent
si sveglia una mattina e intravede, fuori dalla finestra del bagno, una schiera
di ruspe gialle, pronte a demolire la sua casa, che si trova esattamente sulla
traiettoria di una nuovissima autostrada in progetto. Ciò che Dent non sa è che
lo stesso destino sta per toccare alla terra. I vogon, razza aliena spietata e
famosa per i suoi terribili componimenti poetici, con le loro navi spaziali,
sono pronti a spazzare via l’intero pianeta per costruire un’autostrada iperspaziale.
A salvare Arthur dal proprio destino sarà il suo amico Ford Prefect, all’apparenza
scapestrato provetto attore, che in realtà è un alieno del pianeta Betelgeuse, curatore della “Guida
galattica per gli autostoppisti”.
Questo volume, best seller in tutta la galassia (esclusa la terra) , è una
sorta di guida turistica per vagabondi interstellari, ricca di curiosità e
aneddoti esilaranti. Grazie all’esperienza di Ford, i due riescono a fuggire
dalla terra e, dopo una rocambolesca avventura a contatto con i
terribili vogon, entreranno a far parte dell’equipaggio della “Cuore d’oro”. A
bordo ci sono Zaphod Beeblebrox,
presidente del governo galattico imperiale, l’umana Trilllian (con i suoi due
topi da laboratorio) e a Marvin, un robot che soffre di depressione cronica. I
tre sono in fuga per aver rubato la stessa Cuore d’oro, una nave spaziale dalla
tecnologia super innovativa: la propulsione
di improbabilità infinita. Con questa nave il folle e avido Beeblebrox
vuole trovare il leggendario pianeta di Magrathea, dove i pianeti un tempo
venivano progettati e realizzati su commissione, e dove i nostri eroi potranno
scoprire qualcosa di davvero inaspettato sulla Terra e su una risposta alla
quale tutti i pensatori dell’universo da milioni di anni cercano una domanda.
Devo ammettere di non essere una grande
appassionata di fantascienza (forse sono troppo agnostica per potermi
appassionare di extraterrestri, navi spaziali e invasioni aliene) eppure questo
libro mi ha divertita e appassionata. Sicuramente il suo enorme successo
mondiale è dovuto all’umorismo tagliente di Adams, alla sua freschezza
linguistica e alle trovate ed espedienti letterari che contraddistinguono la
sua opera e che non trovano eguali, in nessun genere. Assolutamente consigliato
per chi cerca una lettura leggera, frizzante e spassosa.
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