Ho letto questo
librettino in un paio di ore. Luciana Littizzetto e Franca Valeri dialogano,
con abilità di commedianti, della cosiddetta “educazione” delle signorine per
bene, confrontando modelli, pensieri e abitudini di due generazioni differenti,
quella degli anni Trenta e quella degli anni Sessanta. Le due voci narranti si
alternano discutendo di abbigliamento, genitori, aspettative matrimoniali e
materne, amore e sesso, cercando di mettere a fuoco le differenze tra due
generazioni (che diventano tre se la lettrice, come nel mio caso, appartiene ad
un’ulteriore altra “epoca”). Cosa è cambiato da allora? Di certo il linguaggio,
se paragoniamo la delicata e composta Valeri con il torrente in piena
Littizzetto, ma anche l’idea che la donna ha di se stessa e delle aspettative
che la sua famiglia (e lei medesima) ripongono nel suo futuro. In trent’anni il
matrimonio è passato dall’essere considerate l’unico possibile scopo di una
donna (con tanto di drammi familiari per coloro che si ritrovavano con una
“zitella”, alias una over trenta non accasata, tra la propria progenie), a
sogno segreto di ogni mamma, sogno non sempre corrisposto dalle ormai più
emancipate figliole. Un’interessante chiacchierata (in chiave molto leggera e
superficiale, va detto) sulla donna italiana nel corso del ‘900 e del suo
rapporto con il sesso maschile, croce e delizia da sempre. Come giustamente
scrive Einaudi nella presentazione del libro sul suo sito web “Ci sono libri – quasi tutti – che si
leggono in silenzio, prestando alle parole dell’autore, in mente, il suono
della propria voce. Ce ne sono altri con cui invece non si può fare a meno di
stare ad ascoltare il loro, di suono. Non semplicemente quello della scrittura,
il ritmo della frase, ma proprio un suono vero, corporeo, con un timbro un
tono e una cadenza. Sono libri che parlano, che hanno una voce. L’educazione
delle fanciulle appartiene a questa seconda rarissima specie, e di voci ne
possiede addirittura due, inconfondibili: quelle di Luciana Littizzetto e di
Franca Valeri.”. Le loro personalità sono così forti e prorompenti che è impossibile non
sentirle e vederle mentre si infervorano sui loro argomenti. La bellezza del
libretto è che riesce, con sapienza, a guardare al mondo con una estrema
ironia, ma al contempo a non perdere mai la strada della serietà. Certo non si
addentra nello specifico del ruolo della donna nella società (non aspettatevi
un trattato di sociologia!), ma comunque regala buoni spunti di riflessione
soprattutto sui rapporti uomo-donna. Per questo motivo lo consiglio soprattutto
ai maschietti: potrete capire e carpire tra le sue righe alcune delle cose che
le vostre compagne cercano disperatamente di spiegarvi durante interminabili
discussioni. Chissà che leggerle messe nero su bianco da queste due simpatiche
comiche non vi aiuti finalmente a capirle!
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